lunedì 19 aprile 2010


Happy Skeleton
Coffee & Cigarette Club











INTRO

“Coffee & Cigarette Club” è il primo CD di Davide Delmonte, in arte Happy Skeleton. E' stato registrato a Mercatale di Cortona (AR) e masterizzato a Fiumedinisi (ME) nell'estate del 2009. Hanno collaborato alle registrazioni del disco diversi musicisti: la batteria è stata suonata da Mauro Cassarà ( batterista nei Brilliants At Breakfast), il basso da Giuseppe D'Angelo ( bassista nei Brilliants At Breakfast e tastierista negli Hank!), mentre lo stesso Paolo Messere, produttore artistico e chitarrista/cantante nei Blessed Child Opera, ha suonato synth, tastiere e qualche chitarra acustica. Davide Delmonte ha infine cantato, suonato le chitarre elettriche, le drum machine e alcune tastiere.
BIOGRAFIA
"Era un giorno come tanti e pioveva. Ero in auto con due amici di vecchia data. Alla radio “Should I stay or should I go?” dei Clash. Un sorpasso, una curva fatta male: l'incidente. In quei momenti non pensi a niente, non pensi e basta. Il tempo si dilata, i secondi diventano secoli, i vetri proiettili, gli alberi cemento. Poi apri gli occhi e ti accorgi di essere ancora vivo. L'auto era letteralmente volata, ma il destino ha voluto che atterrasse su un tendone, di quelli che, in Puglia, si mettono sopra le vigne. Eravamo tutti illesi: vivi. Sono tornato a casa e nel giro di qualche mese ho registrato un Demo.Successivamente ho registrato "Coffee & Cigarette Club", il mio primo Cd.Ho fatto tutto questo solo perché avevo capito benissimo che sarei potuto morire lì, alle 15:30 circa, in una fottutissima macchina. Volevo suonare e allora ho deciso di farlo " “Coffee & Cigarette Club” è il primo CD di Davide Delmonte, in arte Happy Skeleton. E' stato registrato a Mercatale di Cortona (AR) e masterizzato a Fiumedinisi (ME) nell'estate del 2009. Hanno collaborato alle registrazioni del disco diversi musicisti: la batteria è stata suonata da Mauro Cassarà ( batterista nei Brilliants At Breakfast), il basso da Giuseppe D'Angelo ( bassista nei Brilliants At Breakfast e tastierista negli Hank!), mentre lo stesso Paolo Messere, produttore artistico e chitarrista/cantante nei Blessed Child Opera, ha suonato synth, tastiere e qualche chitarra acustica. Davide Delmonte ha infine cantato, suonato le chitarre elettriche, le drum machine e alcune tastiere. L'artwork della copertina e l'intero booklet è stato disegnato dal fumettista Valerio Pastore, mentre il regista Lorenzo Sportiello ha realizzato il video per il brano “Le rouge”. Davide Delmonte nasce ad Acquaviva delle Fonti, un paesino in provincia di Bari, il 16 Agosto del 1988. Inizia a suonare la chitarra già all'età di 11 anni e a comporre a 13. Durante l'adolescenza si avvicina al grunge e comincia a suonare e cantare in diverse garage band della scena underground barese. Con il passare degli anni la sua musica si arricchisce di nuove influenze, sopratutto shoegaze, slow-core, new wave e trip-hop. Nell'estate del 2007, appena terminato il liceo, decide di dar vita a un progetto solista in cui far confluire tutte le sue idee: nasce così Happy Skeleton. Davide decide, quindi, di registrare un demo di 12 brani da presentare a varie etichette;tra queste figura la Seahorse Recordings di Paolo Messere, produttore e frontman dei Blessed Child Opera, che agli inizi del 2009 gli propone di pubblicare il suo lavoro con la Red Birds Records (una divisione della Seahorse Recordings). Nell'estate dello stesso anno terminano le registrazioni di “Coffee & Cigarette Club” che uscirà a settembre 2010 con distribuzione Audioglobe.






Music For Eleven Instruments
Business Is A Sentiment









INTRO

Anche se il nome potrebbe far pensare a un'orchestra o ad un gruppo di non pochi membri, la musica di Music For Eleven Instruments è composta, suonata e registrata da Salvatore Sultano originario di Gela, paese del sud della Sicilia . Salvatore, dopo l'esperienza con i Flugge, decide di intraprendere questo progetto solista, rianimando 11 strumenti che erano disseminati nelle stanze di casa sua.
BIOGRAFIA


Anche se il nome potrebbe far pensare a un'orchestra o ad un gruppo di non pochi membri, la musica di Music For Eleven Instruments è composta, suonata e registrata da Salvatore Sultano originario di Gela, paese del sud della Sicilia . Salvatore, dopo l'esperienza con i Flugge, decide di intraprendere questo progetto solista, rianimando 11 strumenti che erano disseminati nelle stanze di casa sua. Strumenti a corda, percussioni, voci ed elettronica popolano, infatti, i brani di "Business Is A Sentiment", disco in uscita per Red Birds Record. Accanto a melodie fiabesche, che richiamano atmosfere adolescenziali e colori primaverili, convivono e si mescolano allegramente tradizione e brit-pop, elettronica e sonorità orientali. Salvo, con spiccata impostazione cantautoriale, è artefice di una forma canzone che vede alternarsi ritmi acustici, percussivi ed elettronici in un percorso estremamente ricco e variegato quanto armonico ed omogeneo.L'andamento dei brani a tratti richiama l'incedere di quelle bande di paese sguinzagliate per strada a sottolineare un momento particolare di festa, ma velato, al tempo stesso, da un retrogusto malinconico. Nella Sicilia schiacciata da 1000 problemi nella morsa politico-mafiosa , i momenti di sogno e di speranza sono spesso turbatii dalla visione di una società che perde giorno dopo giorno i propri diritti. Così come, il fatto di vivere in una città in cui i fumi della raffineria costringono la vitalità di un uomo ad essere reclusa in una stanza, ha decisamente avuto il suo impatto sulla sensibilità dell'autore. Ma Salvo Sultano affronta la vita con consapevole leggerezza, la stessa che pervade i brani di Music For Eleven Instruments...ascoltare per credere, perchè come recita il titolo del disco ...Business Is A Sentiment.

Seahorse Recordings/Red Birds Rec.
Piazza della Costituzione 27
52040 Mercatale di Cortona (AR)
www.myspace.com/seahorserecordings
skype:paolomes2

cell:+39 3382718564








The Child Of A Creek "Find a shelter along the path"
Etichetta: Red Birds Rec./ Seahorse Recordings
Data di uscita 21 Aprile

Una musica che invita al raccoglimento e al recupero del contatto con gli elementi primi. Colonna sonora ideale per il viandante in cerca di riparo, non stupisce che “Find A Shelter Along the Path” sia l’opera di una persona sola che, si direbbe, ha abbracciato la propria solitudine con la benevola determinazione dell’eremita. Lui si chiama Lorenzo Bracaloni ed è di Livorno. Le sue canzoni sono fatte di chitarre acustiche e sitar, tastiere atmosferiche, una voce penetrante e che si direbbe più incline alla melodia di quanto conceda effettivamente sul disco. In generale, lasciando da parte tutti prefissi del caso, siamo indubbiamente in territorio folk, che qui attinge direttamente alla psichedelia dei mostri sacri (leggi Incredible String Band) per abbeverarsi alla fonte di certo kraut, dove le dilatazioni ambient ricorrenti fanno pensare anche ad alcune produzioni di casa Kranky (Charalambides su tutti, ma anche i riverberi metallici e oscuri di Boduf Songs). In ogni caso, senza farci troppo distrarre dai molti riferimenti che si possono tirare in ballo, “Find A Shelter…” è un album molto ben scritto e ottimamente prodotto, forse “di genere” ma capace di inserirsi nella corrente di riferimento con personalità e senza timori riverenziali nei confronti delle più accreditate produzioni estere. Notevole.

The child of a creek su myspace










Clerville "Killing Polar Bears"
Etichetta Red Birds Rec./Seahorse Recordings
Data di uscita 21 Aprile


Gruppo siciliano dedito al rock strumentale, i Clerville provano a forzare i confini del genere di riferimento, aprendo il loro post-rock (direttamente riconducibile a Mogwai e discepoli) ad un ampio utilizzo dell’elettronica, che risulta fondamentale sia per descrivere le atmosfere gelide richiamate dal titolo, sia per arricchire le parti ritmiche. Il risultato complessivo è suggestivo e valido grazie a una cura e a una ricerca sul suono, che emergono soprattutto nei brani che riescono meglio a mettere l’accento sui due elementi teoricamente più distanti tra loro: le chitarre più rock e l’elettronica più fredda (ottima in questo senso “Telkens Weer”). Resta forse il limite di un genere musicale in cui è relativamente facile produrre buoni brani, ma è divenuto pressoché impossibile raggiungere l’eccellenza. Forse bisognerebbe cominciare ad accettare l’idea che il post-rock ha detto infine tutto quello che c’era da dire. Del resto se, come dicono loro, “Gli anni 70 sono finiti da un pezzo”, questa coda degli anni ’90 sembra invece destinata a continuare all’infinito.

http://www.myspace.com/clerville