
  Happy Skeleton
Coffee &  Cigarette Club
INTRO
“Coffee & Cigarette Club” è il primo CD di Davide Delmonte, in arte  Happy Skeleton. E' stato registrato a Mercatale di Cortona (AR) e masterizzato a  Fiumedinisi (ME) nell'estate del 2009. Hanno collaborato alle registrazioni del  disco diversi musicisti: la batteria è stata suonata da Mauro Cassarà (  batterista nei Brilliants At Breakfast), il basso da Giuseppe D'Angelo (  bassista nei Brilliants At Breakfast e tastierista negli Hank!), mentre lo  stesso Paolo Messere, produttore artistico e chitarrista/cantante nei Blessed  Child Opera, ha suonato synth, tastiere e qualche chitarra acustica. Davide  Delmonte ha infine cantato, suonato le chitarre elettriche, le drum machine e  alcune tastiere.   
  
 BIOGRAFIA
 "Era un  giorno come tanti e pioveva. Ero in auto con due amici di vecchia data. Alla  radio “Should I stay or should I go?” dei Clash. Un sorpasso, una curva fatta  male: l'incidente. In quei momenti non pensi a niente, non pensi e basta. Il  tempo si dilata, i secondi diventano secoli, i vetri proiettili, gli alberi  cemento. Poi apri gli occhi e ti accorgi di essere ancora vivo. L'auto era  letteralmente volata, ma il destino ha voluto che atterrasse su un tendone, di  quelli che, in Puglia, si mettono sopra le vigne. Eravamo tutti illesi: vivi.  Sono tornato a casa e nel giro di qualche mese ho registrato un  Demo.Successivamente ho registrato "Coffee & Cigarette Club", il mio primo  Cd.Ho fatto tutto questo solo perché avevo capito benissimo che sarei potuto  morire lì, alle 15:30 circa, in una fottutissima macchina. Volevo suonare e  allora ho deciso di farlo " “Coffee & Cigarette Club” è il primo CD di  Davide Delmonte, in arte Happy Skeleton. E' stato registrato a Mercatale di  Cortona (AR) e masterizzato a Fiumedinisi (ME) nell'estate del 2009. Hanno  collaborato alle registrazioni del disco diversi musicisti: la batteria è stata  suonata da Mauro Cassarà ( batterista nei Brilliants At Breakfast), il basso da  Giuseppe D'Angelo ( bassista nei Brilliants At Breakfast e tastierista negli  Hank!), mentre lo stesso Paolo Messere, produttore artistico e  chitarrista/cantante nei Blessed Child Opera, ha suonato synth, tastiere e  qualche chitarra acustica. Davide Delmonte ha infine cantato, suonato le  chitarre elettriche, le drum machine e alcune tastiere. L'artwork della  copertina e l'intero booklet è stato disegnato dal fumettista Valerio Pastore,  mentre il regista Lorenzo Sportiello ha realizzato il video per il brano “Le  rouge”. Davide Delmonte nasce ad Acquaviva delle Fonti, un paesino in provincia  di Bari, il 16 Agosto del 1988. Inizia a suonare la chitarra già all'età di 11  anni e a comporre a 13. Durante l'adolescenza si avvicina al grunge e comincia a  suonare e cantare in diverse garage band della scena underground barese. Con il  passare degli anni la sua musica si arricchisce di nuove influenze, sopratutto  shoegaze, slow-core, new wave e trip-hop. Nell'estate del 2007, appena terminato  il liceo, decide di dar vita a un progetto solista in cui far confluire tutte le  sue idee: nasce così Happy Skeleton. Davide decide, quindi, di registrare un  demo di 12 brani da presentare a varie etichette;tra queste figura la Seahorse  Recordings di Paolo Messere, produttore e frontman dei Blessed Child Opera, che  agli inizi del 2009 gli propone di pubblicare il suo lavoro con la Red Birds  Records (una divisione della Seahorse Recordings). Nell'estate dello stesso anno  terminano le registrazioni di “Coffee & Cigarette Club” che uscirà a  settembre 2010 con distribuzione Audioglobe.
 
   
 
  
  
 Music For Eleven  Instruments
Business Is A Sentiment
         
  INTRO
INTRO
Anche  se il nome potrebbe far pensare a un'orchestra o ad un gruppo di non pochi  membri, la musica di Music For Eleven Instruments è composta, suonata e  registrata da Salvatore Sultano originario di Gela, paese del sud della Sicilia  . Salvatore, dopo l'esperienza con i Flugge, decide di intraprendere questo  progetto solista, rianimando 11 strumenti che erano disseminati nelle stanze di  casa sua. 
BIOGRAFIA
Anche se il nome potrebbe far pensare a un'orchestra o ad un gruppo di non  pochi membri, la musica di Music For Eleven Instruments è composta, suonata e  registrata da Salvatore Sultano originario di Gela, paese del sud della Sicilia  . Salvatore, dopo l'esperienza con i Flugge, decide di intraprendere questo  progetto solista, rianimando 11 strumenti che erano disseminati nelle stanze di  casa sua. Strumenti a corda, percussioni, voci ed elettronica popolano, infatti,  i brani di "Business Is A Sentiment", disco in uscita per Red Birds Record.  Accanto a melodie fiabesche, che richiamano atmosfere adolescenziali e colori  primaverili, convivono e si mescolano allegramente tradizione e brit-pop,  elettronica e sonorità orientali. Salvo, con spiccata impostazione  cantautoriale, è artefice di una forma canzone che vede alternarsi ritmi  acustici, percussivi ed elettronici in un percorso estremamente ricco e  variegato quanto armonico ed omogeneo.L'andamento dei brani a tratti richiama  l'incedere di quelle bande di paese sguinzagliate per strada a sottolineare un  momento particolare di festa, ma velato, al tempo stesso, da un retrogusto  malinconico. Nella Sicilia schiacciata da 1000 problemi nella morsa  politico-mafiosa , i momenti di sogno e di speranza sono spesso turbatii dalla  visione di una società che perde giorno dopo giorno i propri diritti. Così come,  il fatto di vivere in una città in cui i fumi della raffineria costringono la  vitalità di un uomo ad essere reclusa in una stanza, ha decisamente avuto il suo  impatto sulla sensibilità dell'autore. Ma Salvo Sultano affronta la vita con  consapevole leggerezza, la stessa che pervade i brani di Music For Eleven  Instruments...ascoltare per credere, perchè come recita il titolo del disco  ...Business Is A Sentiment.
  
  
  
 
  
         
  
The Child Of A Creek "Find a shelter along the path"
                                                   Etichetta: Red Birds Rec./ Seahorse Recordings
                                                                         Data di uscita 21 Aprile 
Una musica che invita al raccoglimento e al recupero del contatto con gli elementi primi. Colonna sonora ideale per il viandante in cerca di riparo, non stupisce che “Find A Shelter Along the Path” sia l’opera di una persona sola che, si direbbe, ha abbracciato la propria solitudine con la benevola determinazione dell’eremita. Lui si chiama Lorenzo Bracaloni ed è di Livorno. Le sue canzoni sono fatte di chitarre acustiche e sitar, tastiere atmosferiche, una voce penetrante e che si direbbe più incline alla melodia di quanto conceda effettivamente sul disco. In generale, lasciando da parte tutti prefissi del caso, siamo indubbiamente in territorio folk, che qui attinge direttamente alla psichedelia dei mostri sacri (leggi Incredible String Band) per abbeverarsi alla fonte di certo kraut, dove le dilatazioni ambient ricorrenti fanno pensare anche ad alcune produzioni di casa Kranky (Charalambides su tutti, ma anche i riverberi metallici e oscuri di Boduf Songs). In ogni caso, senza farci troppo distrarre dai molti riferimenti che si possono tirare in ballo, “Find A Shelter…” è un album molto ben scritto e ottimamente prodotto, forse “di genere” ma capace di inserirsi nella corrente di riferimento con personalità e senza timori riverenziali nei confronti delle più accreditate produzioni estere. Notevole.
 The child of a creek su myspace 
                                                                                       
                                                       Clerville "Killing Polar Bears"                                                  Etichetta Red Birds Rec./Seahorse Recordings 
                                                                   Data di uscita 21 Aprile
          
 Gruppo siciliano dedito al rock strumentale, i Clerville provano a forzare i confini del genere di riferimento, aprendo il loro post-rock (direttamente riconducibile a Mogwai e discepoli) ad un ampio utilizzo dell’elettronica, che risulta fondamentale sia per descrivere le atmosfere gelide richiamate dal titolo, sia per arricchire le parti ritmiche. Il risultato complessivo è suggestivo e valido grazie a una cura e a una ricerca sul suono, che emergono soprattutto nei brani che riescono meglio a mettere l’accento sui due elementi teoricamente più distanti tra loro: le chitarre più rock e l’elettronica più fredda (ottima in questo senso “Telkens Weer”). Resta forse il limite di un genere musicale in cui è relativamente facile produrre buoni brani, ma è divenuto pressoché impossibile raggiungere l’eccellenza. Forse bisognerebbe cominciare ad accettare l’idea che il post-rock ha detto infine tutto quello che c’era da dire. Del resto se, come dicono loro, “Gli anni 70 sono finiti da un pezzo”, questa coda degli anni ’90 sembra invece destinata a continuare all’infinito.
Gruppo siciliano dedito al rock strumentale, i Clerville provano a forzare i confini del genere di riferimento, aprendo il loro post-rock (direttamente riconducibile a Mogwai e discepoli) ad un ampio utilizzo dell’elettronica, che risulta fondamentale sia per descrivere le atmosfere gelide richiamate dal titolo, sia per arricchire le parti ritmiche. Il risultato complessivo è suggestivo e valido grazie a una cura e a una ricerca sul suono, che emergono soprattutto nei brani che riescono meglio a mettere l’accento sui due elementi teoricamente più distanti tra loro: le chitarre più rock e l’elettronica più fredda (ottima in questo senso “Telkens Weer”). Resta forse il limite di un genere musicale in cui è relativamente facile produrre buoni brani, ma è divenuto pressoché impossibile raggiungere l’eccellenza. Forse bisognerebbe cominciare ad accettare l’idea che il post-rock ha detto infine tutto quello che c’era da dire. Del resto se, come dicono loro, “Gli anni 70 sono finiti da un pezzo”, questa coda degli anni ’90 sembra invece destinata a continuare all’infinito.
 http://www.myspace.com/clerville